L’impresa straniera crea il 14% dell'occupazione Una crescita al ritmo del 12% annuo). Di: Angela Roig Pinto “Le imprese di emigranti hanno contribuito con il 14% all’occupazione netta nella provincia di Milano nel 2007. Si tratta di un risultato rilevante perché indica che le imprese controllate da immigrati danno un importante contributo all’economia locale e spiega anche che si stanno via sempre più strutturando” – Antonella Rosso, Formaper-
Motivati dalla voglia di andare avanti e costretti dalla necessità di lavorare, gli stranieri hanno saputo sfruttare la loro capacità quasi innata di cavarsela nell’avversità e con creatività sono riusciti a fare questa impresa in Italia. E certamente ce l’hanno fatta!. Secondo l’INFOCAMERE sono 44.298 le ditte controllate da imprenditori immigrati in Lombardia che nel 2007 hanno creato il 14% dell’occupazione netta, cioè 14.133 nuovi rapporti di lavoro (assunzioni meno cessazioni dal lavoro a tempo indeterminato). Antonella Rosso, dell’Area Ricerca Formaper della Camera di Commercio di Milano, spiega che questo fenomeno ha avuto origine nel 1998 con la caduta della legge Turco Napolitano (che conteneva lo sviluppo delle imprese straniere che non avevano vincolo di reciprocità con Italia) e attualmente queste crescono al ritmo del 12% annuale. Infatti, nel 2007 sono state 1919 le nuove imprese create dai migranti (ditte individuali) nella provincia di Milano. “Significa che nel corso di un anno il numero delle imprese di migranti è aumentato del 12% (a fronte invece di una stazionarietà delle imprese controllate da cittadini italiani che, infatti, crescono solo dello 0,6%)”. Considerando che il 47.8% delle ditte straniere sono giovani (meno di 3 anni) il fatto è ancora più rilevante perché riflette la loro potenzialità di sviluppo e contribuzione all’economia locale. In base a questo ragionamento la specialista proietta che le ditte “continueranno a crescere, perché anche l’immigrazione continua a crescere. Le imprese si strutturano sempre di più… le più deboli chiuderanno mentre quelle più forti tenderanno a crescere; probabilmente entrarono in settori meno tradizionali, magari in servizi all’impresa della propria comunità… come supporto alla creazione dell’impresa stessa, cioè potrebbero fornire del servizio agli imprenditori. Ad esempio, il caso di una commercialista cinese che al 90% fornisce servizi di contabilità agli imprenditori della sua comunità. Offre servizi come professionista”. Attualmente gli imprenditori stranieri svolgono principalmente le attività tradizionali. Sono 6.125 le ditte nella Provincia di Milano coinvolte nel settore delle costruzioni, 5.197 nel settore di commercio, mentre 2.130 offrono servizi alle imprese. Nel settore manifatturiero ci sono 1.892 ditte e nel settore trasporti sono 1.751. Alberghi e ristoranti sono gestiti da 1.232 imprenditori. Un dato curioso. La presenza di imprenditorialità femminile è preponderante nella comunità straniera. Del totale di imprenditori cinesi, il 41% sono donne; seguite delle peruviane con 31%. Le maggiori difficoltà dell’impresa straniera si possono riassumere nelle seguenti casistiche : Comprensione del contesto normativo della burocrazia Italiana (leggi locali, fisco) Finanziamenti dalla banca ed enti finanziatori (per sfiducia o discriminazione) Fattore linguistico (anche se non è influente.) In maggioranza ancora è ditta individuale (84.3%.)
Mentre sono punti di forza: Percorso e esperienza migratoria Capacità di autonomia Propensione a essere intraprendenti Motivazioni forti a stabilizzarsi come immigrati. Posizione della rete relazionale della loro comunità in Italia Conoscenza del loro mercato, in relazione alla loro comunità. Supporto dalla comunità di appartenenza.
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